sabato 11 febbraio 2017

San Valentino nel mondo arabo.



La Festa di San Valentino, in Africa e nel mondo arabo, non trova molto spazio, poiché è quasi del tutto sconosciuta, viene festeggiata solo tra i giovani  delle élites politiche e economiche delle grandi città, i quali, pur di rivendicare un semplice diritto, come quello di festeggiare l’amore, si battono anche a costo del carcere.
In Arabia Saudita, uno dei paesi estremamente fondamentalisti, esiste una polizia religiosa, che proibisce ai negozi di  vendere souvenir per questa festa e censura qualsiasi pubblicità dell’evento sui mass media, perché questa festa potrebbe esortare i giovani ad avere rapporti sessuali prima del matrimonio, di conseguenza i ragazzi, sono costretti a scambiarsi doni di nascosto. La stessa situazione si ritrova in Pakistan e in Iran, paesi in cui i giovani innamorati  sono costretti a festeggiarsi in privato, dato che in questi paesi, anche un semplice scambio di auguri viene condannato. Nello Yemen, nel 2008, hanno preso di mira  una cantante siriana Asala Nasri,  minacciata a morte perché considerata la portavoce della festa di San Valentino tra i giovani arabi. L’organizzazione al-Qaeda da allora ha dichiarato guerra a qualsiasi mezzo di persuasione per impedire che la società islamica venisse corrotta da forme ritenute depravazioni della religione.
In Kuwait, invece, questa festa non è stata vietata  dalle autorità, ma esistono dei gruppi contrari alla festa dell’amore, convinti anche questi che festeggiarla sia contrario ai principi dell’Islam.  Quest’ultimi hanno addirittura chiesto al Parlamento di vietare ufficialmente di celebrare la festa degli innamorati.  Una situazione del tutto diversa la troviamo in Iraq, dove, fino a poco tempo fa, durante il regime di Saddam, questa festa era sconosciuta ma   dopo la sua caduta, il 14 febbraio, si respira aria di gioia e amore e le vetrine dei negozi si tingono di rosso; è soprattutto nei quartier al-Mansur, al-Karrada e in Via Palestina,che è possibile trovare sfiziosi souvenir e bei doni.

Articolo e contenuti a cura di Dominga Fortunato.