venerdì 23 agosto 2013

Buzkashi: lo sport dell'Afghanistan



Buzkashi, che tradotto letteralmente significa "acchiappa la pecora", è lo sport nazionale dell'Afghanistan.
Il gioco 
Si pratica su un grande campo quadrato il cui lato misura 400 metri. Qui, una carcassa di capra (boz) o di vitello senza testa è posta al centro di un cerchio e circondata dai giocatori delle due squadre opposte. Lo scopo del gioco, è ottenere il controllo della carcassa e portarla nella zona punti. Tradizionalmente il gioco veniva praticato come "tutti contro tutti", fu in un secondo tempo che si decise di suddividere i giocatori  in due squadre di chapandoz (cavalieri). Ci sono due versioni di Buzkashi: il Tudabarai e il Qarajai. Tudabarai è relativamente più semplice rispetto a Qarajai, anche se condividono gli stessi obiettivi. I premi per il vincitore consistono in denaro, abiti o turbanti. 
I giocatori
Di solito, in ogni squadra ci sono 10-12 giocatori. Per proteggersi dalle cadute indossano abiti pesanti: un lungo cappotto di pelle con pelliccia e  un cappello pure in pelliccia. Sono infatti frequenti gravi infortuni causati dagli urti e dalle cadute da cavallo. La maggior parte di loro continua a giocare la partita anche  con costole incrinate o con fratture perché per i giocatori è preferibile tornare a casa “macchiati  di sangue”, ma da coraggiosi, piuttosto che sani e salvi, ma da codardi. 
I chapandaz
I giocatori che hanno acquisito competenze elevate nel gioco sono chiamati chapandaz. Solo dopo un lungo periodo di difficile addestramento , si può diventare un bravi chapandaz  (di solito hanno un’ età superiore ai quarant'anni).
 La 'palla'
La “palla” del gioco è la carcassa di una capra o di un vitello. La testa e le interiora dell’animale vengono rimossi, e le gambe tagliate al ginocchio. La carcassa viene poi messa a bagno in acqua fredda per 24 ore per indurirla in modo che non si rompa facilmente.
Attrezzatura 
I giocatori utilizzano una piccola  frusta in pelle grezza che viene tenuta tra i denti quando non è usata. 
Cavalli
I giocatori non sono gli unici a dover seguire l’addestramento, anche i cavalli che partecipano al buzkashi devono allenarsi per cinque anni prima di avere risultati sul campo da gioco. Il cavallo deve sapere quando galoppare a tutta velocità e saper aspettare quando il giocatore cade da cavallo, dandogli il tempo di rimontare. Buzkashi, è uno sport pericoloso, ma un addestramento  intensivo e un’ottima comunicazione tra il cavallo e cavaliere possono aiutare a minimizzare il rischio di lesioni.
Regole 
Non esistono regole scritte, sono per di più tramandate oralmente e frutto di una lunga tradizione. È ad esempio concesso colpire con il frustino sia  il cavallo avversario che  il cavaliere, spingersi e strattonarsi. Inoltre, nessuno può legare la carcassa alla sua sella o colpire l'avversario sulla mano per strappare la capra. 
Origine
L'origine di questo gioco sembra risalire ai tempi della prima invasione dei Mongoli di Gengis Khan: si racconta che i prigionieri che venivano catturati in battaglia, venissero posti in mezzo ad uno spazio piuttosto vasto come oggetto di contenzioso da parte dei soldati; si aggiudicava il possesso del prigioniero, il cavaliere che riusciva ad afferrarlo dopo una sfrenata corsa a cavallo. Più avanti negli anni, l’oggetto della violenta contesa era la mandria del nemico.
Per molti afgani, il Buzkashi non è solo un gioco, ma un modo di vivere, un modo in cui il lavoro di squadra e la comunicazione sono essenziali per avere successo. 


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