domenica 27 ottobre 2013

La jambiya


La jambiya è un pugnale con la punta ricurva che tutti gli uomini yemeniti sfoggiano infilato in un cinturone. Ha origini arabe pre-islamiche molto remote e la raffigurazione più antica risale al VII/VI sec. a.C.; si tratta di una statua del re imiarita Shebam, rinvenuta in una località della Penisola Araba chiamata Ma'di Karb.
Questo particolare tipo di pugnale è formato da una lama di acciaio lucidissima, affilata su entrambi i lati e con una linea centrale in rilievo, ma il vero capolavoro è costituito dall' impugnatura che spesso è prodotta con materiali rari e pregiati, come il corno di rinoceronte, l'avorio, l’alabastro, o particolari paste vitree ed è decorata molto finemente con oro ed argento, filigrana, pietre dure e monete a volte molto preziose. Il bel colore ambrato che assume il materiale utilizzato, con il passar del tempo, ne aumenta il pregio. Anche il fodero, che di solito è di legno ricoperto con vari materiali, è decorato con molta cura ed applicato ad un cinturone di cuoio alto 5/7 cm, generalmente foderato di tessuto, con una fibbia che si allaccia sulla schiena.
La jambiya si tramanda da padre in figlio e rivela informazioni sul suo proprietario. Si può capire se è ricco o povero e quale  posto occupa nella società: semplice cittadino, autorità religiosa, capo tribù, sceicco, fedele che ha effettuato il Pellegrinaggio alla Mecca. 
Un uomo senza la sua jambiya si sente incompleto, non a caso un antico proverbio yemenita dice che “un uomo senza jambiya è un uomo morto “, inoltre, colui che la perde o la abbandona è profondamente disprezzato; è un simbolo di virilità al quale non rinunciano neppure gli uomini più umili, come mendicanti e carcerati.
Le migliori jambiya vengono prodotte nel suq di Sa'na, dove si possono trovare accanto a semplici manufatti economici con l' impugnatura di legno, delle autentiche costosissime opere d' arte. La più costosa in assoluto è stata acquistata per oltre un milione di dollari dallo sceicco Naji Bin Abdulaziz Al Shaif; si tratta di un pezzo che si può ritenere "storico" in quanto, a sua volta, appartenne all' Imam Ahmed Hamid Al Din che guidò lo Yemen dal 1948 al 1962. In passato la jambiya simboleggiava l’ingresso nell’età adulta dell’uomo e veniva usata durante conflitti e duelli; oggi più che essere un’arma, è simbolo di virilità e di forza, portata con orgoglio dagli uomini yemeniti e quasi accessorio ed ornamento dell’abito tradizionale maschile. Anche se non mancano risse nelle quali si brandiscono i pugnali, ormai la jambiya viene sfoderata il più delle volte per accompagnare danze tradizionali in occasioni di feste e matrimoni. Al ritmo di tamburi, gli uomini danzano in cerchio sfoderando la jambiya che conferisce loro prestigio sociale.

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