venerdì 20 ottobre 2017

Marrakech: i giardini Majorelle.


E’ in Marocco, a Marrakech che sorge uno dei più bei giardini al mondo: i Jardines Majorelle progettato dall’artista francese Jacques Majorelle nel 1931.
Ecco la sua storia.
L’artista, trasferitosi nel 1919 a Marrakech, acquistò un terreno per trasformarlo in un lussureggiante giardino. Voleva un posto in cui trovare ispirazione per le sue opere, isolarsi dal mondo e dipingere in tranquillità. Un rifugio lontano dal caos cittadino, dove raccogliere pian piano varie specie di piante e far convivere natura e arte islamica (non è un caso che il parco sia cinto da mura e con l’acqua al centro, come vogliono le prescrizioni del Corano per il Giardino Islamico).
Su idea dell’architetto Paul Sinoir, la cinta del giardino e le pareti della villa costruita all’interno, vennero colorate di un particolare blu, che prese poi il nome di “blue majorelle” proprio per la sua unicità. Un tono acceso, vivace, in piacevole contrasto con la calma e la quiete trasmessa dallo scorrere dell’acqua, dai fior di loto galleggianti, dai mille profumi dispersi nell’aria. Un vero e proprio eden, fatto di centinaia di piante provenienti da cinque continenti, dove passeggiare tra vialetti all’ombra, piccoli ruscelli e costruzioni in stile moresco e Art Déco.
Aperto al pubblico nel 1947, il giardino venne a poco a poco abbandonato a partire dal 1962, quando Majorelle, trasferitosi in Francia in seguito ad un incidente, morì.
Fu solo nel 1980 che giardino e villa furono riscoperti da Yves Saint Laurent e Pierre Bergè, al vertice della famosa casa di moda. Il loro obiettivo era quello di riportare a nuova vita  un autentico tesoro, popolato da un’eccezionale varietà di piante e fiori. Il blu Majorelle riprese vigore in un gioco di contrasti col giallo limone dei vasi in terracotta. La flora venne arricchita, passando dalle 145 specie alle 300 attuali, creando così un eden snodato tra alberi ad alto fusto, dense foreste di bambù e un giardino di cactus dove il silenzio si alterna allo scorrere lento delle fontane. Lo stilista trovò nel Giardino Majorelle una fonte inesprimibile di ispirazione, tanto da sceglierlo come suo futuro luogo di sepoltura. Nel 2008, infatti, alla sua morte le ceneri vennero disperse proprio nel roseto all’interno dell’orto botanico. Una passeggiata al Jardin Majorelle è tuttora una delle più belle sorprese che Marrakech riserva ai suoi visitatori.

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